Verso il Mondo

Quando questa ragazza qui decise di riprendersi i suoi sogni era determinata anche a smettere di dormire se necessario. Voleva riprendersi la sua vita a tutti i costi. I suoi sogni erano la cosa più importante che avesse. Qualcuno aveva cercato di farle credere che sognare non è possibile che bisogna vivere con i piedi per terra. Ma lei non ne aveva nessuna intenzione. Così una mattina di settembre si alzò molto presto, a bordo della sua macchinina raggiunse la posta più vicina e affidò ad un piccione le sue speranze. Il piccione avrebbe sorvolato il Mare Tumultuoso che separava L’Isola che non c’è dal Mondo dei Grandi e avrebbe portato i sogni di questa ragazza in un importante ufficio in cui qualcuno avrebbe deciso se quei sogni fossero validi o meno. Ma alla ragazza non importava, quel qualcuno nell’ufficio avrebbe potuto dire o pensare quello che voleva su di lei, lei sarebbe andata via dall’Isola che non c’è. Perché, aveva detto, Peter è troppo facile sognare in un mondo che è fatto a misura di noi bambini sperduti… Peter le aveva detto che oltre il Mare Tumultuoso tutto era diverso e complicato e troppo adulto. Ma a lei non importava. Quella mattina di settembre si sentiva felice. C’erano le nuvole e l’aria d’autunno e il piccione era già in viaggio e un piccolo pezzo di ponte per collegare L’Isola al Mondo era stato costruito. Non si sarebbe fermata, non sta volta, non di nuovo. Quella mattina di settembre si rimise a bordo della sua macchinina e alla radio passarono una canzone, una di quelle che dura solo un’estate, una di quelle che non dicono proprio niente. Ma a lei non importava. Alzò il volume e comincio a ballare. In auto, sì, perché a questa ragazza qui piace ballare. E sognare. Ma le piace farlo da sola.

devitalizzata

on air: Katy Perry – I Kissed A Girl

(Illustrazione: ALICE)